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(Redazione) – “Quanto avvenuto negli ultimi giorni conferma che, anche e soprattutto in vacanza, valgono più che mai le regole di distanziamento sociale e uso delle mascherine”. Ad affermarlo è il sindaco di Arzachena, Roberto Ragnedda. “Abbiamo accettato un compromesso alla fine del lockdown: dovevamo tutti mantenere un profilo basso e la guardia alta. La ripresa delle attività economiche e l’apertura dei confini regionali comportava un rischio nell’incremento dei numeri del contagio. Ne eravamo consapevoli e, oggi, additare la Sardegna come focolaio d’Italia è un inaccettabile atto di vigliaccheria. Chi ha prenotato le vacanze ad Arzachena è al sicuro”. I contagiati presenti, prosegue il sindaco Ragnedda, sono originati da casi importati e sono isolati. “Gesti di irresponsabilità non sono tollerabili, tantomeno gli assembramenti”, sottolinea il primo cittadino, e forze dell’ordine e i volontari monitorano il territorio, ma è irrealistico pensare – riflette Ragnedda – che possano vigilare ogni piazza, ogni vicolo e ogni spiaggia su 82 chilometri di litorale e 220 chilometri quadrati di territorio, 24 ore su 24, e con una media di circa 80 mila persone presenti al giorno. Il Covid-19, concluse il sindaco Ragnedda, sta mettendo in ginocchio intere nazioni. “Io e gli altri sindaci della Gallura e della Sardegna siamo impegnati a salvaguardare persone e imprese con ogni mezzo a disposizione e con ogni provvedimento che riteniamo opportuno, perseguendo l’interesse generale”.