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(Claudio Ronchi) – “Quella delle navi da crociera è una questione di straordinaria importanza ed è la ricetta più importante per la destagionalizzazione del turismo e per far riprendere l’economia. Le navi da crociera ti portano i turisti d’inverno e servono da stimolo e di aiuto alle attività commerciali”.
Le considerazioni sono del leader dell’opposizione del Vento che Cambia Gaetano Pedroni. In queste settimane si è parlato dei porti di Olbia e Golfo Aranci, oltre che di Cagliari, quali méte imminenti del turismo crocieristico, e a questi porti si aggiunge, ha detto Pedroni, anche quello di Oristano che funge da collegamento con il sito archeologico di Monti Prama. “Lì sono stati potenziati tutta una serie di segnalamenti marittimi, proprio per favorire l’approdo delle navi da crociera”.
Noi, ha proseguito Pedroni, “abbiamo fatto uno studio su questa problematica. Riteniamo profondamente ingiusto che si rendano incompatibili le navi da crociera per arrivare alla fonda nella rada di Santo Stefano, che è un approdo sicuro, servito da una serie di segnalamenti marittimi che impediscono qualunque forma di sinistro”. Del resto, c’è da ricordarlo, nelle acque dell’Arcipelago-Parco, navigavano navi e sommergibili della Marina Militare Americana e sommergibili a propulsione nucleare, che proprio a Santo Stefano attraccavano.
“Noi invece siamo ancora fermi al decreto Clini” ha detto Pedroni, che dopo i fatti della Concordia all’isola del Giglio ne inibiscono passaggio e approdo in quanto Parco Nazionale.
“Nei mesi scorsi abbiamo intrapreso un’iniziativa politica e ministeriale tendente ad allargare le maglie della rigidità di questo decreto”.
La questione a questo punto dovrà essere riproposta, e con forza, dall’amministrazione Montella con tutto il consiglio comunale, al prossimo governo.